Un anno di Giappone
Autunno 秋
Capitoli 15 〜 20
Giorno 15 - Kyōto
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Yudōfu 湯豆腐
Il tōfu è uno degli alimenti più tradizionali del Giappone, la cui complessa lavorazione lo rende però difficile da fare in casa. Risultato della cagliatura mediante nigari del latte di soia, il tōfu varia di morbidezza e consistenza in base alla pressatura all’interno di appositi stampi in legno hinoki. Ha un sapore delicato, quindi può essere utilizzato in piatti salati e dolci.
Lo yudōfu è un semplice piatto giapponese composto da tōfu morbido, detto soft, cotto a fuoco lento in acqua calda e alga konbu, fino a quando non diviene caldo e nutriente. Questo piatto tradizionale autunnale ed invernale viene solitamente servito in una pentola di terracotta giapponese chiamata donabe.
Nei ristoranti viene solitamente servito al centro del tavolo dove è presente il fornello, così che i commensali possano servirsi da soli. La salsa tsuyu servita con il tōfu bollito è simile alla salsa da inzuppo della soba, la mentsuyu. Tuttavia è possibile gustare lo yudōfu anche con altre salse come la ponzu o la goma-dare.
In genere viene servito accompagnato da molte altre pietanze di contorno quali sottaceti, riso e zuppa di miso, per avere un pasto completo e vario. Nell’area del tempio Kiyomizu-dera, dove le tradizioni sono mantenute il più possibile inalterate, diversi ristoranti offrono il proprio tōfu in acqua calda. Ristoranti come Okutan Kyomizu offrono la possibilità di assaggiare dell’ottimo tōfu artigianale preparato in diverse varianti, compreso lo yudōfu.
Yukata 浴衣 e Obi 帯
Grazie alla sua lunga tradizione nella lavorazione e vendita di stoffe colorate, come nell’uso degli abiti tradizionali da parte delle geisha e maiko, Kyōto è senza dubbio uno dei posti migliori nei quali scegliere il proprio yukata o kimono.
Lo yukata è una versione casual primaverile-estiva del kimono, indossato principalmente durante i matsuri estivi. Molti hotel forniscono yukata semplici simili a vestaglie come indumenti da camera, mentre nei ryokan e nelle cittadine termali sono indumenti utilizzati dagli ospiti nelle strutture o per spostarsi tra i vari onsen durante i sotoyu-meguri.
Gli yukata, essendo prevalentemente in cotone, hanno prezzi più accessibili rispetto ai kimono di seta, ed è molto apprezzato come souvenir per gli stranieri. Nei pressi del tempio Kiyomizu-dera sono presenti moltissimi negozi che vendono o affittano questi capi a prezzi che variano anche di molto in base alla manifattura e alla stampa. Affittare lo yukata per una giornata costa tra i 20 e i 30 euro.
A corredo dello yukata ci sono gli obi, le cinture ricamate con diverse fantasie e disegni geometrici realizzate solitamente in seta, che donano un tocco magico al capo stesso. La bellezza di queste cinture sta nella loro capacità di abbinarsi a yukata di colori totalmente diversi, oltre al fatto che semplicemente abbinando diversi obi allo stesso yukata, il look varia enormemente.
Kyō-sensu 京扇子 e Kyō-uchiwa 京団扇
I ventagli artigianali di Kyōto si dividono in due categorie: i sensu, ovvero i classici modelli richiudibili utilizzati anche delle geisha durante le loro performance di danze e spettacoli, e gli uchiwa, dalla forma tondeggiante e manico dritto.
I sensu sono originari del Giappone e hanno radici che rimandano proprio alla città di Kyōto, da cui il nome Kyō-sensu. Il più antico ventaglio sensu del Giappone risale all’887 d.C. e pare sia stato ritrovato all’interno di una statua buddhista del tempio Tō-ji. I sensu si dividono in due categorie a seconda della lavorazione: la prima è la hari-ogi e consiste nell’incollare una struttura di bambù a dei pannelli di carta (kamisen) o seta (kinusen); la seconda è la ita-ogi e consiste in sottili lamelle di un albero aromatico come il sandalo bianco infilate all’interno di apposite scanalature del telaio.
I Kyō-sensu più economici sono utilizzati per trovare sollievo dal caldo estivo, mentre quelli con telaio in bambù e telaio in seta dipinta possono avere costi anche notevoli e sono usati come accessori nel teatro Nō o come elementi d’arredo.
Gli uchiwa, di origine coreana, sono costruiti unendo fine listarelle di bambù per formare una superficie piatta su cui si andrà poi ad incollare la carta decorata o la stoffa. Il numero di listarelle di bambù varia dalle 50 alle 100 definendo il grado di qualità dell’accessorio, con quelli da 100 solitamente usati come elementi di arredo.
I Kyō-uchiwa si distinguono dagli altri uchiwa per il fatto che i manici vengono realizzati a mano in un processo separato, a volte perfino laccati prima di essere uniti alle listarelle di bambù nella struttura finale. Gli stessi kyō-uchiwa si differenziano tra loro per come il telaio viene unito alle listarelle, considerando anche la possibilità di creare pattern di disegni tagliando la carta e lasciano intravedere la struttura in bambù. La loro stessa lavorazione è un processo artistico a tutti gli effetti.
A Kyōto vi sono negozi specializzati in tutti i tipi di ventagli, come Hakuchikudo atelier dove poter acquistare deliziosi regali economici per parenti e amici oltre a pezzi da collezione veri e propri, o lo storico negozio di Yamani dove lo stile antico si mescola con il moderno in pezzi meravigliosi.
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Giorno 16 - Kyōto, Kōbe & Ōsaka
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Prodotti tipici e souvenir
Tanba-Tachikui-yaki 丹波立杭焼
Le ceramiche Tanba-Tachikui-yaki devono il loro nome alle città di origine Tanba-Sasayama e Tachikui, nel cuore della prefettura di Hyōgo. A Tanba-Sasayama è tutt’oggi possibile visitare i forni di produzione e partecipare a workshop per realizzare le proprie ceramiche-souvenir.
I forni utilizzati per la fabbricazione di queste ceramiche sono tra i sei più antichi del Giappone, i Rokukoyō, insieme ai forni di Bizen, Echizen, Seto, Shigaraki e Tokoname. Questi forni prendono il nome di Noborigama e hanno la particolare struttura creata su lunghi dislivelli, da cui il nome che si traduce come “forni rampicanti”. La cottura dura circa 60 ore a 1300°C.
Lo stile che distingue queste ceramiche è il loro aspetto rustico derivante dall’unione della cenere del legno di pino, utilizzato per creare quella “glassa” traslucida sulla superficie delle ceramiche a seguito di un processo di vetrificazione ad alte temperature, e le decorazioni in smalto di ferro. L’unione di queste due componenti crea un motivo molto apprezzato sulle ceramiche che rende ogni pezzo unico e non replicabile.
Presso la città di Kōbe è possibile acquistare queste ceramiche presso il negozio Hyōgo Furusatokan o in negozi specializzati in ceramiche come Lotta-Kōbe.
Kōbe-gyū 神戸牛
Considerata una delle carni migliori al mondo, la Kōbe-gyū, o manzo di Kōbe, è così chiamata per una ragione di marketing e visibilità. Il termine wagyū si riferisce infatti genericamente alle quattro razze di bovini giapponesi Kuroge Washu, Mukaku Washu, Akage Washu e Tankaku Washu.
In realtà, il nome appropriato sarebbe “Wagyū di Tajima” in quanto solo le Kuroge Washu allevate nella regione Tajima, un’area della prefettura di Hyōgo a nord di Kōbe, e che soddisfano determinate caratteristiche possono essere classificate con il marchio “Kōbe wagyū“.
Lo standard di queste carni è molto elevato, per questo motivo è importante fare attenzione alla scelta dei ristoranti nei quali consumarla: molti locali servono infatti carni di qualità minore a cifre astronomiche. Solitamente, i ristoranti più affermati e conosciuti necessitano di prenotazione anticipata che deve essere effettuata diversi giorni, se non addirittura settimane o mesi prima.
Il negozio di Aoyama come gli storici ristoranti dell’elegante catena Mouriya, sono tra i locali in cui è possibile provare la carne di qualità, tradizionalmente tagliata e cotta davanti al cliente su grandi teppanyaki. In questi ristoranti è possibile scegliere tra diversi tagli di carne a prezzi differenti e anche diversi menù. Mediamente si parte da un prezzo di circa 50-70 euro fino a raggiungere i 130-170 euro per i filetti di altissima qualità.
Per ulteriori informazioni sulla carne di Kōbe, si può fare riferimento all’approfondimento nel capitolo 16 del libro autunnale.
Kitsune udon きつねうどん
La kitsune udon è una deliziosa zuppa di udon in brodo dashi servita con rondelle di pesce naruto-maki, cipollotto ed inari-age, una variante del tōfu fritto in pastella, l’abura-age, che viene marinata nella soia. Questo piatto è un classico della cucina giapponese originario della città di Ōsaka.
Kitsune significa “volpe” in giapponese e pare che l’origine del nome risalga dal fatto che all’interno della zuppa ci sia l’abura-age, il cibo preferito delle volpi secondo il folklore giapponese.
Sebbene questa zuppa sia tanto famosa quanto diffusa, i migliori ristoranti in cui provarla si trovano proprio ad Ōsaka. Tra questi vi è Dōtonbori Imai Honten, primo negozio della celebre catena di ristoranti di zuppe situato lungo la via Dōtonbori, e Usamitei Matsubaya, storico ristorante nel cuore della città.
Kushitatsu 串カツ Takoyaki たこ焼き e Tonpeiyaki 豚平焼き
La Dōtonbori, oltre ad essere la celebre via dei neon e delle insegne stravaganti, viene considerata la patria dei migliori cibi di strada del Giappone. Qui è possibile gustare takoyaki, kushikatsu, okonomiyaki, gyōza alla piastra, chele di granchio e yakitori.
Particolarmente consigliati sono i kushikatsu, anche chiamati kushiage, spiedini di verdura o carne panati e fritti. Questi spiedini originari di Ōsaka si intingono in una salsa agrodolce simile alla salsa tonkatsu che ne esalta il delizioso sapore. La città è ricca di locali dove consumarli, ma vi sono anche ristoranti appositamente specializzati. Con il tempo e la diffusione in città come Tōkyō e Nagoya, questo piatto ha acquistato popolarità e si è elevato da semplice cibo di strada a specialità ricercata.
Oggi vi sono anche nuovi tipi di ristoranti kushikatsu dove i clienti friggono gli spiedini al tavolo in una padella profonda con olio da cucina. Kushinobō è un tipico ristorante di fascia alta con franchising in tutto il Giappone, apprezzato per il fatto di servire ai tavoli questa specialità in diverse varianti fin quando i clienti non sono sazi.
Un altro cibo nativo di Ōsaka sono i takoyaki, polpette di pastella cotte in appositi stampi e ripieni di polpo, zenzero e cipollotti, accompagnati da salsa takoyaki, maionese, aonori e scaglie di katsuobushi. Un tempo, invece, il polpo era l’unico ingrediente utilizzato nella ricetta.
Inutile dire che questo piatto può essere assaggiato in ogni angolo della Dotōnbori, basta seguire le insegne raffiguranti simpatici polpi o il profumo delle bancarelle lungo la via. Aizuya è il negozio dove pare sia stato inventato per la prima volta il takoyaki.
A Ōsaka l’okonomiyaki è presente in maniera originale sotto il nome di tonpeiyaki, una ricetta estremamente semplice che non utilizza una pastella ma esclusivamente uovo, dalla forma a omelette.
Per mangiare ottime okonomiyaki (e le sue varianti) ci sono ristoranti come Ainoya Honten, sempre con lunghe file di clienti in attesa, e anche alcuni ristoranti stellati proprio sulla Dotōnbori. Tra questi Mizuno è il locale più conosciuto dell’area.
Per respirare ancora di più l’atmosfera tipica dei cibi di strada, è consigliato percorrere la Tonbori, la passeggiata parallela alla Dōtonbori lungo l’omonimo fiume, dove diverse bancarelle e locali sono alle prese con piastre bollenti colme di takoyaki e bracieri apparecchiati di succulenti spiedini.
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Giorno 17 - Hakone
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Yosegi-zaiku 寄木細工
Lo yosegi-zaiku è un tipo di intarsio tradizionale giapponese sviluppato nel periodo Edo nella città di Hakone. Simile a un tipo di mosaico, è noto per la sua raffinata lavorazione e per le trame da cui è caratterizzato.
Le opere di yosegi-zaiku sono in genere scatole e particolarmente caratteristiche sono quelle di puzzle, le himitsu-bako, con varie camere segrete che richiedono schemi di movimento specifici e molto elaborati per aprirsi. I motivi a mosaico in legno sulle sue superfici sono sottili strati creati incollando insieme aste e doghe di legno di diverso colore. La superficie viene poi levigata e laccata per creare un prodotto finale durevole.
La bellezza dei motivi geometrici dipende dall’ampia varietà dei legnami utilizzati, possibile grazie all’elevato numero di specie arboree presenti in tutto il parco di Hakone. In tal modo, la lavorazione di questi prodotti regala un ampio spettro di colori naturali all’interno dei motivi geometrici che rende armadi, scatole, sottobicchieri, vassoi e altri articoli per la casa pezzi unici davvero incantevoli.
Mentre tecniche simili esistono in poche altre aree del Giappone, l’invenzione della tecnica yosegi-zaiku è attribuita a Ishikawa Nihei, un artigiano che viveva vicino al lago Ashi-no-ko nel cuore di Hakone. Il prodotto ha avuto poi notevole successo grazie al turismo della zona.
Lo storico negozio artigianale Hakone Maruyama ha uno shop fornito di ogni tipo di oggetto yosegi-zaiku, con vari tipi di meccanismi che il proprietario ama illustrare ai suoi clienti. Questi souvenir sono reperibili anche nei negozi dell’area intorno a Gōra e Ōwakudani. Infine, al Museo Sekisho Karakuri Hakubutsukan sono in vendita moltissime altre creazioni di artigianato locale.
Odawara-shikki 小田原漆器
L’Odawara-shikki è un tipo di lacca tipica della città di Odawara, nella prefettura di Kanagawa, e diffusa in tutta l’area di Hakone. Presenta una finitura molto lucida che, a differenza di molte altre lacche, è estremamente trasparente e mette in risalto le eleganti venature del materiale ligneo sottostante. I pezzi così realizzati sono molto resistenti e utilizzati quotidianamente.
La principale tecnica di laccatura è la suki-urushi in cui la base viene preparata rasando il legno con un tornio da vasaio e rivestendo ripetutamente con lacca prima della lucidatura. La lacca grezza ha proprietà antibatteriche, impermeabili, resistenti alla corrosione e in grado di isolare il calore mentre il legno utilizzato proviene principalmente dagli alberi di zelkova.
Nella cittadina di Hakone-Yumoto sono presenti molti negozi di souvenir che vendono questi prodotti, a partire da quelli in stazione, ma i prodotti posso essere acquistati anche nelle aree termali di Hakone.
Kuro-tamago 黒玉子
Letteralmente “uova nere”, le kuro-tamago di Ōwakudani sono uova bollite nell’acqua termale che diventano nere per via della reazione tra solfuro di ferro e idrogeno solforato proveniente dai gas vulcanici. Il sapore è più spiccato ma comunque delizioso.
Vi è anche una leggenda secondo cui le proprietà delle sorgenti termali prolungano la durata della vita. A Ōwakudani c’è infatti la statua di un Jizō noto come Enmei Jizō Bosatsu, che promuove l’educazione dei bambini e che è noto come simbolo di buona fortuna e longevità, tanto che se si mangiano le kuro-tamago si dice vengano aggiunti sette anni alla propria vita.
Le uova nere di Ōwakudani sono famose in tutte l’area ed è possibile acquistarle in sacchetti presso il negozio Kurotama Shop ad Ōwakudani.
Souvenir dai musei di Hakone
La zona Sengokuhara, a nord di Gōra, è ricca di musei tematici che offrono percorsi di visita davvero interessanti, oltre a mettere a disposizione i propri spazi ristoro con prodotti locali e negozi di souvenir dove acquistare artigianato locale o legato al museo stesso.
Il Chokoku-no-mori bijutsukan, inaugurato nel 1969, è stato il primo museo a cielo aperto del Giappone, caratterizzato da una collina verde e un panorama mozzafiato su valli e montagne. Nello scenario rilassante del museo sono esposte circa centoventi sculture di artisti da tutto il mondo.
Il giardino botanico Hakone Shisseika-en è stato fondato nel 1976 e ora contiene circa 1700 varietà di piante, tra cui oltre 200 tipi di piante legnose ed erbacee delle zone umide del Giappone.
Il museo d’arte Hakone bijutsukan, circondato da splendidi giardini giapponesi, è un piccolo spazio che espone un’affascinante collezione di ceramiche giapponesi dal periodo preistorico all’era Edo. Il giardino paesaggistico di Sekiraku-en è particolarmente spettacolare in autunno, quando le foglie di aceri rosse e arancioni sono più vivide, mentre la pioggia della stagione estiva colora di verde brillante il giardino di muschio del museo.
Il museo dell’arte Pōra bijutsukan, aperto nel settembre 2002 all’interno del parco nazionale Fuji-Hakone-Izu, ospita una collezione di oltre 9.500 opere tra cui molte dell’impressionismo francese e dell’École de Paris ma anche Monet, Picasso, Fujita e artisti contemporanei. Il museo ha aggiunto anche un sentiero escursionistico lungo il parco del museo destinato agli ospiti per godersi il paesaggio del parco nazionale.
Il museo del vetro veneziano Garasu-no-mori bijutsukan è caratterizzato da edifici in stile italiano incorniciati da montagne e abbracciati da giardini paesaggistici, sculture in vetro all’aperto e alberi che gocciolano in delicate gocce di pioggia in vetro. Ospita una collezione di oltre 100 pezzi di vetreria veneziana ed espone opere sia moderne che classiche in tutte le forme, compresi vasi, calici, lampade e sculture. Nei negozi ci sono migliaia di accessori in vetro provenienti da Venezia e da altre parti del mondo.
Il museo dei samurai Mononofu-no-sato bijutsukan è un piccolo museo che espone una collezione di manufatti dei periodi Edo e Muromachi. L’attrazione principale è l’impressionante collezione di armature da samurai che gli ospiti possono provare. Ci sono anche armi, xilografie ukiyo-e, maschere Nō, oggetti in lacca e utensili per la cerimonia del tè che possono essere acquistate nel negozio di souvenir.
Il Museo Lalique è un elegante museo immerso nel verde di Sengokuhara che ospita oltre 1.500 pezzi del designer francese René Lalique. Accanto alla mostra permanente, gli ospiti possono gustare cibo francese presso il ristorante in loco, passeggiare in un giardino giapponese ben curato e persino prendere il tè pomeridiano su un vagone Orient Express, che presenta pannelli interni in vetro progettati da Lalique.
Il museo dell’arte Okada bijutsukan è un moderno edificio con facciata in vetro immerso nelle colline di Ōwakudani. La sua collezione permanente si estende su cinque piani e espone dipinti giapponesi dall’era Edo a oggi, oltre a ceramiche e oggetti laccati asiatici, oggetti cinesi in metallo e arte buddhista. Il pediluvio termale naturale si affaccia su uno dei più grandi murales del museo, mentre sul retro del museo è possibile accedere a tranquilli giardini di laghetti di carpe, cascate e fiori.
Wagashi dell’area di Gōra e Hakone-Yumoto
Nell’area di Hakone e Gōra si possono provare molti tipi di wagashi locali. Diversi negozi hanno infatti una lunga tradizione nella produzione di dolci freschi e confezionati che sono diventati rappresentativi di questa zona e sono venduti come souvenir, di seguito alcuni dei più famosi.
Lo yumochi è un mochi prodotto solo dalla pasticceria Chimoto presso Hakone-Yumoto. Il mochi include pezzi di gelatina yōkan tritata finemente e impastata nella farina glutinosa di riso Shiratama-ko, dando origine ad un dolce che è paragonato alle rocce del fiume Haya-gawa che scorre attraverso Hakone. Il kanji “yu” del nome significa “acqua calda” ed è chiamato in questo modo per la sua morbidezza che ricorda quella della pelle dopo aver fatto un bagno caldo in un onsen.
L’Hakone Silver Maple Pancake è un pancake molto soffice fatto con latte di soia dal negozio Gindōfu a Gōra. L’interno del pancake ha una deliziosa crema pasticcera e un ripieno di sciroppo d’acero. Si può acquistare ad Hakone-Yumoto presso negozi di souvenir come Hakone-no-ichi.
Lo tsugi-no-usagi è un manjū alle castagne che ricorda una luna e un coniglio e contiene un’intera castagna gialla all’interno. Viene venduto dalla famosa pasticceria locale Nanohana famosa anche per la produzione di un altro dolce tipico di Hakone, il baumkuchen con marmellata di agrumi.
L’Hakone Onsen Manjū è prodotto del negozio storico Marushima Honten che è in attività da oltre 120 anni. Questa sorta di panino dalla pelle sottile ripieno di miele nero si caratterizza per le sue dimensioni piccole e carine. Ci sono due colori, marrone e bianco, e ognuno è accuratamente cotto a vapore e confezionato in scatole artistiche.
Il Kuro Choco Tamago è un cioccolatino nero il cui “tuorlo” è fatto di cioccolato bianco e contiene una mandorla, ad imitazione delle uova nere di Ōwakudani. Si può acquistare in diversi negozi, ad esempio presso Hakone-no-ichi.
Il Castella-Yaki Hakone Manjū di Kikukawa Shōten è un manjū di soffice castella ripieno di pasta di fagioli bianchi di Hokkaidō. Al negozio si può osservare il processo di cottura di questi dolcetti e mangiarli caldi.
L’Hakone Ryujin-Anpan della Hakone Bakery è un panino con pasta di fagioli dolci. Il pane è fatto con lievito naturale e acqua del santuario Hakone-jinja e si dice porti fortuna.
Tōfu cotto in acque termali
Hagino tōfu è un tradizionale negozio di tōfu di Hakone-Yumoto che opera da oltre 200 anni. Usando la deliziosa acqua termale di Hakone, prepara un tōfu solido fatto al mattino presto. Il negozio prepara anche altre prelibatezze a base di latte di soia, come il tōfu al sesamo, la pelle del tōfu nama-yuba e il ganmodoki, ovvero il tōfu fritto con verdure affettate sottili.
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Giorno 18 - Hakone & Tōkyō
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Shopping a Odaiba
L’isola di Odaiba è piena di centri commerciali, di seguito i principali ma siccome a Tōkyō i negozi sono soggetti a cambiamenti repentini, controllate se il negozio è ancora aperto prima di visitarlo (ad esempio ci hanno segnalato che Venus Fort, da noi visitato nel 2018, ha poi chiuso).
Aqua City Odaiba ha un’area commerciale dove sono riuniti circa 60 negozi e la più grande zona gourmet della zona costiera. Inoltre, ai piani superiori c’è il Tōkyō Rāmen Kokugikan, pieno di rāmen bar differenti, e il santuario Aqua City Odaiba-jinja sulla terrazza del settimo piano dell’edificio, offrendo ai suoi visitatori una vista particolare.
Decks Tōkyō Beach, oltre ai negozi di marchi giapponesi e internazionali e ristoranti da cui è possibile godere dell’impressionante vista sul Rainbow Bridge, ospita il museo dei Takoyaki, il nostalgico Daiba 1-chome Shōtengai e il parco divertimenti tecnologico Joypolis.
DiverCity Tōkyō Plaza è una struttura che offre non solo opportunità di shopping ma una gamma completa di intrattenimento, relax, sorprese e unicità. Sono presenti molti marchi di moda all’avanguardia, sia nazionali che d’importazione. Il centro commerciale si affaccia sulla piazza dove si trova la grande statua del Gundam Unicorn.
Nell’Ariake Garden, oltre alle circa 200 strutture commerciali, sono presenti diverse passeggiate in cui è possibile godersi i cambiamenti delle quattro stagioni. Le 4 terrazze dell’edificio hanno anche uno spazio rilassante dove godere di uno spettacolo di fontane di luci, suoni e acqua.
"The Gundam Base" e dintorni
Presso la Center Plaza del grande centro commerciale DiverCity Tōkyō Plaza di Odaiba, la grande statua del Gundam Unicorn attrae ogni giorno migliaia di turisti ed è ormai uno dei simboli indiscussi dell’isola. Il nuovo modello RX-0 Unicorn Gundam ha sostituito a settembre 2017 il modello precedente costruito nel 2009 come parte del Green Tōkyō Gundam Project, che rendeva nei minimi dettagli il modello RG 1/1 RX-78-2 Ver. Mobile suit GFT controllato dal personaggio Amuro Ray della popolare serie anime e manga Gundam.
La statua di Gundam, alta 19,7 metri del peso di 49 tonnellate, è di colore bianco ma dal suo interno, di sera, spiccano i colori luminescenti dei pannelli LED che si illuminano di rosso o verde. In determinati orari la statua si trasforma dalla sua versione Unicorn, con il corno ben visibile al centro della fronte, a quella Destroyer, con il corno che si apre nel classico stemma a V, compiendo piccoli movimenti anche in altre parti del corpo.
Di sera, invece, tra le 19 e le 21:30, ogni mezz’ora vengono eseguite delle performance audio-visive con proiezioni sul muro del centro commerciale alle sue spalle insieme a canzoni a tema Gundam. Naturalmente il calendario degli spettacoli può subire variazioni anche a causa del mal tempo quindi sempre meglio dare una sbirciata. Infine, la vera meraviglia per i collezionisti è il grande negozio del Gundam Base ispirato al marchio Gundam, aperto nel 2017 a sostituzione del Gundam Front Tōkyō.
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Giorno 19 - Tōkyō
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Omamori お守り e Omikuji おみくじ al tempio Sensō-ji
Presso l’edificio principale del tempio Sensō-ji, come per quasi tutti i templi e santuari in Giappone, sono venduti amuleti e talismani legati al luogo sacro stesso.
I ciondoli omamori sono amuleti in cui è infuso il potere delle divinità a protezione di chi li acquista. Solitamente composti di una sacchetta di stoffa rettangolare in cui è custodita una preghiera o un messaggio di buon fortuna, possono essere di diversi tipi, ad esempio per richiamare prosperità, per proteggere contro gli incidenti, per una sana crescita dei bimbi e così via.
Oltre alla sacchetta di stoffa rettangolare, esistono anche altri tipi di amuleti come le campanelle o gli omamori a forma di loto con l’immagine del Kannon Bodhisattva. Su questi amuleti è stata svolta un’apposita cerimonia conosciuta come “il dono della preghiera” in cui hanno avuto luogo sutra cantati ed è stato diffuso su di essi dell’incenso bruciato.
Il santuario Asakusa-jinja, situato vicino al tempio Sensō-ji, è invece il luogo in cui si dice che siano custodite tre divinità. Questo luogo sacro è anche chiamato Sanja-sama, o santuario dei Tre Dei, che hanno il compito di dare assistenza divina alle preghiere sincere. Anche qui sono venduti amuleti tra cui gli ofuda, talismani simili a segnalibri fatti di vari materiali come carta, legno, stoffa o metallo. Su di essi è scritto il nome del santuario o il suo kami impresso con il sigillo del santuario.
Infine, un altro amuleto da portare via con sè dopo aver visitato il tempio Sensō-ji è l’omikuji, profezie scritte su carta. Di solito richiedono una piccola offerta e vengono estratti casualmente da una scatola, sebbene ogni luogo sacro abbia il suo modo di offrire questi portafortuna cartacei.
Al tempio Sensō-ji, ad esempio, nei pressi della fontana purificatrice e dell’incensiere vi sono apposite postazioni dove fare la propria offerta. Si prende poi una scatola piena di bastoncini e la si scuote per far uscire un bastoncino al quale corrisponde il proprio omikuji. Se la profezia è di buon auspicio può essere tenuta con sé, altrimenti va legata agli appositi sostegni e lasciata lì per liberarsi della sfortuna.
Goshuin 御朱印 al santuario Asakusa-jinja
Il goshuin è un timbro con sigillo dato ai visitatori dei santuari shintoisti. Questi timbri vengono collezionati durante la visita ai santuari nei primi giorni dell’anno nuovo e durante i pellegrinaggi, come prova della presenza presso il santuario. Presso il santuario Asakusa-jinja è possibile ottenere il proprio timbro-ricordo passando per gli appositi box che vendono anche i portafortuna.
Per creare il goshuin, lo scrittore, generalmente i sacerdoti kannushi shintoisti, preme uno o più timbri sulla carta e usa l’inchiostro nero per scrivere nella sua calligrafia il nome del luogo, il giorno della visita e altri messaggi sopra e intorno alle parti timbrate.
Al santuario, con un’offerta specifica e in determinati orari, si può scegliere il proprio goshuin ricordo della visita al complesso tra quelli presenti, e vi sono anche versioni speciali per alcuni momenti dell’anno, come stagioni o per la prima visita dell’anno.
Kappabashi-dōgugai かっぱ橋道具街
Kappabashi-dōgugai, letteralmente “la via degli accessori da cucina”, è una tappa consigliata a tutti gli appassionati di cucina e a chi è alla ricerca di souvenir tematici originali da portare ad amici e parenti. Data la vicinanza con il quartiere di Asakusa, si consiglia la visita unitamente al tempio Sensō-ji ma attenzione al giorno poiché molti negozi sono chiusi la domenica e nelle festività giapponesi.
I negozi lungo la via si dividono in 4 categorie: alcuni vendono utensili di cucina come pentole e scolapasta, altri apparecchiature professionali come forni e piani cottura, altri ancora riproduzioni di cibo ed infine ceramiche ed accessori da tavola.
I negozi di riproduzioni di cibo sono forse la migliore idea se si è alla ricerca di souvenir buffi da distribuire ad amici e familiari. Si può trovare qualsiasi cosa, dalla singola polpetta di takoyaki a ciotole di rāmen con tanto di bacchette che tirano su gli spaghetti. Attenzione però al prezzo in quanto sono tutt’altro che economici!
Se si vuole andare più sul tradizionale, come ceramiche ed artigianato vario, ci sono diversi negozi che vendono tutti gli accessori per la tavola e, generalmente, all’esterno del negozio sono esposte rimanenze di magazzino super scontate, probabilmente vecchie linee di prodotti.
Passando a chi ama cucinare, nei negozi di utensili si può trovare di tutto, dai coltelli alle targhette per ristoranti, dai noren da usare come insegne agli stampi per fare il tōfu. E ancora scolapasta e spatole di tutte le dimensioni, l’unico problema è trovare quello che cercate tra tutti gli oggetti esposti!
Infine, i negozi di elettrodomestici che, ovviamente, vedono raramente turisti stranieri in quanto i clienti abituali sono residenti giapponesi.
Dolci tradizionali di Asakusa
Visitare la bellissima area storica di Asakusa mette indubbiamente appetito. Tra una bottega e l’altra è possibile concedersi uno spuntino dolce tra i vari negozi presenti, molti dei quali offrono ricette storiche ai loro clienti.
Nella storica pasticceria di Asakusa Kagetsudō è possibile mangiare un delizioso meron pan, un tipo di pane dolce dalla superficie croccante di aspetto simile alla superficie di un melone e l’interno con una consistenza soffice e leggera. Il negozio offre versioni uniche di meron pan ripiene di gelato alla vaniglia o gelato al tè verde. Il secondo piano del negozio è un caffè in stile giapponese dove si possono assaggiare altri dolci tradizionali come il kakigōri.
Lungo la via Nakamise-dōri, la bottega di Chōchin Monaka serve lo storico wafer di riso monaka, un antico dolce giapponese che ben si accompagna al tè o come delizioso spuntino, composto da due wafer a base di croccante riso che circondano un ripieno interno di pasta di fagioli azuki.
Da Kamejū, appena davanti alla porta Kaminari-mon, è possibile assaggiare uno dei più buoni dorayaki della città la cui marmellata azuki è preparata secondo la ricetta tradizionale. Il dorayaki, divenuto famoso come dolce preferito di Doraemon, è un dolcetto composto da due fette di pancake farcite nel pezzo di marmellata di fagioli azuki. Kamejū è famoso per realizzare dorayaki più grandi del formato classico, con un impasto di pancake davvero soffice e una pasta di fagioli azuki di Tokachi.
Appena più in là, Funawa è una famosa pasticceria con una storia di oltre 100 anni nota per la sua imo-yōkan, famosa gelatina molto in voga per accompagnare il tè a base della patata dolce giapponese satsuma-imo. Famosi sono anche i suoi pancake e budini a base di patata dolce e gli anko-dama a forma di sfera.
Sempre nei pressi della porta Kaminari-mon, la panetteria Courage Asakusa sforna un pane dolce caratteristico del quartiere, l’anpan Asakusa, un soffice panino a forma di cubo è farcito di uno strato di panna fresca e pasta di fagioli azuki che lo rende davvero delizioso.
Nakamise-dōri 仲見世通り
Lungo i suoi 250 metri la Nakamise-dōri ospita oltre 90 botteghe tra negozi di souvenir e punti ristoro. Lungo questa via è possibile sbizzarrirsi nella scelta del regalo perfetto da portare con sé.
Gli accessori giapponesi e i prodotti più tradizionali sono innumerevoli, tra i più famosi sicuramente le mini lanterne con la forma della porta Kaminari-mon, calzini tabi e sandali geta, asciugamani da onsen e stoffe furoshiki, ombrelli da sole in legno, gatti portafortuna maneki neko o maschere del folklore giapponese.
Shopping nerd ad Akihabara
Visitare Akihabara significa tornare a casa con gadget tecnologici, manga in lingua giapponese o action figure della propria serie preferita. Inutile dire che le centinaia di negozi presenti offrono una scelta talmente vasta che bisogna armarsi di buona pazienza e dedicare una giornata intera all’infinità di negozi multipiano.
Il sito ufficiale del quartiere può dare un primo utile aiuto ad identificare le varie aree tematiche di shopping presenti. Uno dei possibili tour consigliati che permette di esplorare molteplici negozi in breve tempo parte dall’uscita A3 della metro di Akihabara.
In questa zona del quartiere, rinominata anche “Akiba Electric Town”, svettano gli enormi edifici di Akiba Yodobashi Camera e Bic Camera Akiba. Qui, oltre a poter acquistare cellulari, computer, tablet e tutte le ultime novità nel campo della tecnologia, non mancano interi settori dedicati ai videogame, al collezionismo e perfino ai viaggi, con accessori e valigie di tutti i tipi. Da turisti si ha la possibilità di acquistare tutto scontato con il tax-free.
Imboccando la strada principale Chūō-dōri si entra nel mondo dei giochi arcade, con numerose sale giochi dove è possibile cimentarsi nella pesca di peluche, action figure e gadget di ogni tipo, come nel grattacielo Taitō. Su questa via comincia anche il regno dei manga e delle action figure con i celebri Animate Akihabara, l’Akiba Sofmap Amusement Park e il complesso Mandarake.
Nella zona ovest del quartiere c’è il negozio per eccellenza di collezionismo retrò, ovvero Super Potato. Infine, il grattacielo Edion e il negozio Don Quijote offrono di tutto e di più a chi li visita. Molti di questi negozi offrono il tax-free superando una certa cifra di spesa.
Naturalmente questi non sono che gli store principali del quartiere: basta intrufolarsi nelle vie ad ovest della Chūō-dōri o camminare nei dintorni della metro per capire quanto siano inesauribili i souvenir di questo fantastico quartiere.
Dolci e gadget presso i café Square-Enix
Nell’Artnia café di Shinjuku, una piccola struttura futuristica presente sotto la sede della Square-Enix, software house di videogiochi come Final Fantasy e Dragon Quest, è possibile fare merenda con tenere quanto deliziose composizioni di dolci che imitano i personaggi delle saghe o sorseggiare un cocktail che imita una pozione rigenerante.
Al café è annesso un negozio che vende action figure, peluche e tanti altri gadget in edizione limitata difficili da trovare altrove, come oggettistica e abbigliamento unici legati ai titoli della casa produttrice. Altri due café a tema Final Fantasy sono il Final Fantasy Eorzea Café e lo Square-Enix Café, entrambi ad Akihabara.
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Giorno 20 - Tōkyō
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Prodotti tipici e souvenir
Shopping alla moda di Shibuya
Shibuya è certamente il quartiere dove tutto ciò che è fashion diviene accessibile a chiunque. Infatti, a differenza di Ginza dove l’eleganza e lo stile sono eccessivamente costosi, quest’area di Tōkyō offre negozi per tutti i portafogli.
Per iniziare il proprio shopping, è possibile imboccare la Shibuya Center-gai, una strada da cui si ramificano le vie Bunkamura-dōri e Inokashita-dōri. Da qui, dopo aver preso la propria foto ricordo personalizzata alle celebri macchinette Purikura-no-Mecca, è possibile sbizzarrirsi nell’area commerciale dedicata alla cosmesi e agli accessori che sorge intorno a Seibu Shibuya.
Il bellissimo Disney Store che si affaccia poco più in là, con il suo fantasioso edificio a tema, è una tappa da non perdere nel quartiere, come altrettanto gettonato è il negozio multipiano dalla celebre facciata in rilievo Parco. Nell’enorme grattacielo di Daikokuya si possono trovare accessori e abbigliamento usati, ma la qualità della merce fa dubitare si tratti di prodotti di seconda mano.
Lungo la via Bunkamura-dōri si trova anche il grande magazzino UNIQLO, nota catena giapponese di negozi di abbigliamento casual e accessori per uomo, donna e bambino a ottimi prezzi.
Ultima tappa irrinunciabile è quella dello shopping interamente femminile al famoso centro commerciale Shibuya 109, tra eleganti vestiti in pizzo e bellissime commesse che coccolano i clienti dall’inizio alla fine dei propri acquisti. Per i ragazzi che vogliono invece avere un assaggio della moda maschile giapponese, Magnet by Shibuya 109 fa al caso loro.
Dolci, vestiti e gadget "kawaii" di Harajuku
Il quartiere di Harajuku offre ai suoi visitatori diverse tipologie di shopping: da quello stravagante lungo la via Takeshita-dōri, a quello giovanile legato alla moda delle firme internazionali lungo la Cat Street, fino a quello più sobrio ed elegante lungo il viale Omotesandō.
Lungo la Takeshita-dōri sono assolutamente da provare le crêpes dolci ripiene vendute nei vari chioschi lungo la strada: nelle vetrine ci sono decine di riproduzioni in resina che mostrano deliziose crêpes da cui fuoriescono strati di panna, cioccolato, frutta e tanti altri ingredienti tra cui scegliere.
Anche i chioschi di bubble tea, i bicchieroni di tè ma anche a base di latte e succhi di frutta che contengono sfere gelatinose aromatizzate a vari gusti, sono molto diffusi, mentre Totti Candy Factory vi permetterà di godere del suo zucchero filato arcobaleno in più formati, tra cui l’ambito cono gigante!
Altrettanto piacevoli sono i break nei colorati café tematici come il Pompom Pudding, o i café in cui è possibile fare merenda in mezzo a cuccioli e gattini come il popolare Cat Café Mocha, mentre se cercate un’atmosfera più rustica e tradizionale basta addentrarsi nei vicoli laterali, come in quello di Brahms con deliziosi locali e cafè tutti da scoprire.
Sulla via Takeshita-dōri si trovano negozi da cui traboccano simpatici calzini, T-shirt fantasiose, felpe nerd, strane borse e impensabili collezioni di scarpe, come nel caso di Tabio, Panama Boy o Out of the World. Si passa da marchi di classe a stampe di gattini che sparano laser dagli occhi, e ancora a negozi di marchi di moda giapponese femminile dove prevale la lingerie elegante e di pizzo.
Sono numerose le boutique anche all’interno dei vicoli secondari, con stili quali gothic o lolita, come da Bodyline, o al punk e ai costumi da cosplay. Negozi come ACDC Rag possono dare una prova del livello di stravaganza qui raggiunto!
Per quanto riguarda i gadget, il negozio Daiso di Harajuku è il più grande di Tōkyō, con tre piani di oggetti a 100 yen. Questo negozio è un paradiso per gli articoli souvenir giapponesi moderni e non, regali e giocattoli tradizionali, ed è indubbiamente un ottimo posto per acquistare mini regali all’ingrosso.
Kiddy Land, sul viale Omotesandō, è il paradiso dei giocattoli tradizionali e dei gadget di qualsiasi tipo. Da segnalare anche l’Oriental Bazar che salta certamente agli occhi con il suo negozio che imita un santuario shintoista, 3 piani di souvenir giapponesi come magliette con stampe tradizionali, oggettistica, kimono, yukata e altro abbigliamento tradizionale.
Soba-pan 蕎麦ぱん e Soba-inari 蕎麦稲荷
L’area intorno al tempio Jindai-ji di Chōfu è caratterizzata da un antico villaggio ben conservato attraverso il quale scorre dell’acqua sorgiva, oggi individuabile attraverso la presenza di alcuni mulini e piccoli canali. Si diceva che quest’acqua pura e di buona qualità fosse adatta alla coltivazione del grano saraceno motivo per cui, durante il periodo Edo, i contadini locali erano soliti offrire al tempio il grano saraceno anziché il riso, utilizzato poi per preparare la soba per i visitatori.
Tutt’oggi i giardini del tempio e le strade circostanti sono fiancheggiate da ristoranti di soba e molti dei negozi della zona vendono dolci e snack a base di grano saraceno. Uno dei più popolari è il soba-pan di Ameya, panini al vapore extra morbidi farciti di ingredienti vari come senape, pasta di fagioli rossi o keema curry.
Altri snack a base di grano saraceno che è possibile assaggiare nell’antica area di Chōfu sono i soba inari, deliziosi fagottini di tōfu fritto ripieni di soba e insaporiti con zenzero e sesamo, cotti a fuoco lento in una salsa dolce e salata.
Akakoma 赤駒
Se si visita l’area cittadina di Chōfu, è assolutamente consigliata una gita al meraviglioso tempio Jindai-ji, immerso nel verde e in grado di regalare spettacolari scorci colmi di aceri rossi nella stagione autunnale. Presso il tempio sono venduti gli akakoma, figure di cavalli ricreate con la paglia intrecciata, nate come souvenir per i pellegrini del tempio e ricavo supplementare per i contadini dell’area che li realizzavano.
La realizzazione artigianale rende ogni akakoma un prodotto unico, oggi divenuto un vero e proprio amuleto tipico dell’area. A venderli è il negozio Ameya situato all’ingresso del tempio.
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